Bye bye, Benny! by Francesco Filippi

Bye bye, Benny! by Francesco Filippi

autore:Francesco Filippi [Filippi,Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-04-16T00:00:00+00:00


10.

Se c’era una cosa che un secolo di fascismo aveva insegnato agli italiani era la regola d’oro del farsi i fatti propri.

La decina di persone che nel vagone aveva assistito alla scena fissò brevemente i tre ragazzi rialzarsi e sistemarsi; Giacomo aveva una manica strappata, Italo le mani sporche di grasso per via della porta e Sofia era sul punto di piangere. Nessuno si interessò di come stessero o cercò di aiutarli. Allo stesso tempo, nessuno andò a chiamare il controllore. Si limitarono a voltarsi e a guardare fuori dal finestrino. Una signora con l’aria piuttosto disgustata, gli altri facendo semplicemente finta di nulla.

I tre decisero comunque di cambiare vagone, muovendosi verso il fondo del treno, dal lato opposto rispetto al controllore. Trovarono posto nell’ultima carrozza, che era semivuota. Erano stravolti e, soprattutto, senza biglietti e senza documenti.

Giacomo e Italo si sedettero vicino al finestrino, l’uno di fronte all’altro. Sofia fece andare un attimo lo sguardo sui sedili, poi decise di accomodarsi accanto a Giacomo.

Cosa che non passò inosservata: nonostante tutto quello che stava accadendo, tra fughe, lotte e arresti, il fatto che Sofia avesse scelto di sedersi lontano da lui era per Italo la cosa che lo turbava di più.

“Come facciamo con i biglietti?” disse allora per distrarsi con problemi più urgenti.

“Magari qui il controllore non passa…” azzardò Giacomo.

“Mmm, è già un miracolo che non sia ancora arrivato con le guardie, con tutto il casino che abbiamo combinato salendo,” ribatté Sofia.

“Già,” riprese Italo, “e non abbiamo nemmeno il documento per l’estero. Quello della Cangemi.”

Sentendo il nome della professoressa, Giacomo, che era ancora stravolto per la fortunosa salita sul treno, si ricordò all’improvviso di quello che gli aveva sussurrato all’orecchio il professor Trombetta.

“Perfetto. Quindi ora siamo ufficialmente ricercati dall’OVRA…” disse sconsolato Italo, dopo il racconto dell’amico. “La povera Cangemi in galera, i nostri professori che ci danno la caccia…”

“Non tutti. Trombetta ha rischiato tanto. È la seconda volta che ci salva.”

“Ok, ok, non tutti… Mazza, che basta e avanza. E scommetto che a questo punto le nostre famiglie sapranno già tutto.”

A quel pensiero Italo rabbrividì: i suoi genitori, funzionari del partito, che si ritrovano un figlio fuggitivo… un anti…

“Quindi? Che facciamo?” disse con voce disperata, tanto che un paio di viaggiatori si sporse dai sedili per vedere cosa succedeva.

“Sssh, vuoi che arrivi il controllore e ci chieda i documenti che non abbiamo? Intanto proviamo a capire se ci cercano veramente,” bisbigliò Giacomo estraendo il littorino dallo zaino per controllare se Italnet fosse stata ripristinata e dare un’occhiata alle notizie.

“Ma che fai? Spegnilo subito! Ci rintracceranno!” saltò su Sofia.

“Secondo me hai visto troppi film di spie,” ridacchiò Giacomo con aria strafottente, anche se in effetti un lampo di preoccupazione gli velò lo sguardo. “In ogni caso non c’è linea. Non si collega.”

“Comunque per sicurezza spegnilo, quel coso, e stacca la batteria,” sussurrò Sofia tenendo sott’occhio la porta in fondo alla carrozza.

Giacomo ubbidì controvoglia e, mentre trafficava col littorino, calò il silenzio.

“Allora, signorina del classico, dicci un po’… che ti piace fare nella vita?” chiese lui per provare ad allentare la tensione.



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